Investimenti immobiliari post-covid. Cosa cambierà.Side view hands of agent and client shaking hands after signed contract buy new apartment.

Il mercato immobiliare durante il periodo della pandemia ha subito indiscutibilmente, com’è capitato in quasi tutti i settori, una pesante flessione al ribasso con conseguente allarme anche da parte di chi si occupa di investimenti immobiliari, a reddito e non. 

Ma l’impatto del Coronavirus farà sentire i suoi effetti ancora per un po’, avendo destabilizzato quelli che erano gli equilibri e gli sviluppi di determinati mercati immobiliari.
I trend generali per il 2021, essendo anno ancora in corso, non sono totalmente ipotizzabili e sono attualmente al vaglio, ma per il 2020 ci sono già molti numeri su cui riflettere.

Trend e scenari possibili


Nel primo trimestre 2020 è scesa la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile (dall’84,4% di fine 2019 al 72,8%) e i potenziali acquirenti, a causa della mutazione delle condizioni reddituali e occupazionali, si sono trovati a dover rinunciare all’acquisto in un numero registrato pari al 38% dei casi, un numero davvero considerevole, nel quale sono certamente da annoverare, seppur in minima parte, coloro che valutavano acquisti per investimenti immobiliari perché, se è vero che il mercato immobiliare residenziale ha subito una sostanziale battuta di arresto, di contro il settore immobiliare degli investimenti, soprattutto di pregio, ci evidenzia un segmento del lusso, sia in ambito residenziale che negli investimenti, che registra compravendite relativamente stabili.

 
Nonostante sia il capoluogo che ha subito la peggiore battuta di arresto, ovvero per un periodo certamente più lungo delle altre città d’Italia, Milano è allo stesso tempo la città in cui i dati in flessione sono più contenuti; i peggiori i dati sono stati registrati a Catania, Bari e Roma. Non buoni i dati di Torino e Napoli per quanto riguarda il settore immobiliare residenziale.
Il cambiamento delle abitudini di vita, ha certamente influito non poco. Ad esempio la diminuizione degli spostamenti per lo studio ha inciso sugli investimenti a reddito, in quanto un sempre minor numero di studenti si è spostato dalla propria città per intraprendere corsi di studio e sono quindi diminuiti sensibilmente gli affitti a questa tipologia di clientela.

Uno dei trend riguarda l’incremento della domanda per immobili con giardino, terrazzo abitabile, ovvero grandi spazi per lavorare in smart working, per quanto riguarda il settore residenziale, anche o soprattutto fuori città, mentre per il settore degli investimenti immobiliari, resiste il trend dei centri storici. 

Come fare una trattativa

Il suggerimento, in un momento storico in cui chi investe in immobili per trarne profitto nella rivendita può davvero concludere buonissimi affari, è quello di evitare il fai da te e soprattutto non farsi prendere la mano dalla fretta di raggiungere un accordo.

La fretta negli affari è cattiva consigliera e, nel caso degli investimenti immobiliari, è proprio deleteria. 

Farsi vedere subito entusiasti di un appartamento, visitarlo più di due volte, tralasciare tutti gli aspetti legali, rischiando di incappare in illeciti, può far crollare tutto il profitto che ci si era configurati. 

Il consiglio è quindi sempre quello di rivolgersi a professionisti nel settore degli investimenti immobiliari che riescano a guidare tutte le operazioni necessarie tutelando gli interessi degli investitori al fine di concludere una trattativa il più possibile pulita a titolo legale ed economicamente profittevole.
Concludendo, se il 2021 ha registrato una ripresa generale che possiamo ancora definire modesta, sicuramente per i prossimi 3-5 anni lo scenario sarà più roseo.
Ma, contemporaneamente alla ripresa del mercato immobiliare, necessariamente ci sarò un incremento (si pensa ancora lieve) dei prezzi. Il momento attuale ed il prossimo futuro, si configurano ancora come favorevoli per l’acquisto di case ai fini speculativi, grazie anche a tassi di interesse che si registrano ai minimi storici.