Il Caffè sospeso: un rituale napoletano che si sta diffondendo nel mondo

Tutti sanno che il caffè è una delle tradizioni più amate dai napoletani: dal forte al decaffeinato, arrivando al cappuccino. Passare la mattina al bar e gustarsi il caffè è un rituale irrinunciabile da almeno due secoli. Eppure, in passato, non tutti potevano permetterselo.

Un gesto d’amore verso il prossimo

Il filosofo Luciano De Crescenzo esalta il caffè sospeso come simbolo del cuore di Napoli, di quel genuino senso di umanità che lega i cittadini. Si racconta infatti che, nei primi del ‘900, quando arrivava il momento di pagare il conto al bar, si scatenava la classica discussione su chi dovesse offrire. A volte i conti erano anche sbagliati e, quando si pagava in eccesso, allora si decideva di lasciare un “sospeso” al bar, da offrire alle persone indigenti che, passando per di lì, potevano godere quel momento di gioia alla salute di qualche sconosciuto benefattore.

Secondo altri, invece, il caffè sospeso nacque durante le ristrettezze della Seconda Guerra Mondiale: a causa della scarsità di materie prime e di cibo, dovute anche alla miseria totale in cui cadde gran parte del popolo, spesso ci si aiutava lasciando “un sospeso” al vicino di casa che non poteva permetterselo.

La tradizione arriva in Europa

Con l’arrivo del III Millennio, il caffè sospeso viene riscoperto come una bandiera internazionale di solidarietà, portando di nuovo alla ribalta l’immagine nobile di Napoli. Lo troviamo infatti in un bar di Bordeaux che, nella vetrina, ha inserito un cartello: “compra in solidarietà una bevanda calda per 1 euro. Questo prodotto verrà regalato a un senzatetto che ne trarrà beneficio”.
Il nome di questa iniziativa? “Cafè suspendu”!

In un’intervista, il titolare di un bar ha infatti spiegato di essersi ispirato ad un’iniziativa napoletana, conosciuta tramite il web, poi l’ha trasformata in un network di solidarietà. Anche nel Porto Rico troviamo il “Cafè Pendiente”.

Di lì, sono nate numerosissime iniziative “sospese”: dal libro sospeso di Palermo, che poi si è diffuso in tutta Italia, al carrello sospeso lanciato durante la pandemia del 2020, per aiutare le persone che, durante il lockdown, non potevano più permettersi nemmeno la spesa.

Insomma, da Napoli al mondo in nome del caffè e dell’amore verso il prossimo. Ma diciamoci la verità: un caffè bevuto all’ombra del Castel dell’Ovo ha tutto un altro sapore!