Cosa fa e come si diventa un Event Manager

Il mercato degli eventi e dell’intrattenimento ha subito un duro colpo durante la pandemia, perché il lockdown e il distanziamento hanno di fatto causato l’annullamento di ogni evento in presenza. E pensare che il settore genera un indotto di 65,5 miliardi all’anno, con un’incidenza sul PIL di 36,2 miliardi. Il periodo di stop ha però incentivato l’organizzazione di eventi online, con un aumento della digitalizzazione da parte di piccole, medie e grandi imprese. Nel periodo post-Covid si apre quindi un nuovo capitolo dell’entertainment, che proporrà formule miste per consentire di seguire convention, convegni ed eventi promozionali sia online sia in presenza.
In questo nuovo scenario l’event manager assumerà un ruolo ancor più strategico, perché alle competenze di base per organizzare eventi in presenza si aggiungono le conoscenze per gestire la modalità online. Sarà nei prossimi anni una figura importante perché gli eventi in azienda  sono il metodo più efficace per promuovere l’attività, farla conoscere all’esterno e consolidare il senso di appartenenza dei collaboratori.
Nel post-Covid inoltre l’entertainment sarà sempre più esperienziale e risulterà fondamentale anche per riqualificare le città, modello di progetti già avviati in altre zone del mondo come il caso di Miami o l’Arabia Saudita. L’event manager quindi sarà una professione sempre più ricercata, con specifiche mansioni di organizzazione e coordinamento.  Vediamo insieme cosa fa e qual è il percorso per diventare responsabile degli eventi.

Event Manager: cosa fa
L’event manager si occupa di pianificare e gestire tutte le fasi che compongono la realizzazione di un evento. Gli eventi possono essere di vario tipo: privati, aziendali e organizzati dalle pubbliche amministrazioni. Le competenze richieste sono numerose e spaziano dalla comunicazione al design, passando per il coordinamento della sicurezza e della logistica. Il successo di un evento inoltre si misura attraverso il coinvolgimento del pubblico; è quindi fondamentale creare programmi che siano all’altezza delle aspettative del target a cui si rivolge. Con l’aggiunta ormai definitiva della tecnologia, che di fatto inaugura la stagione degli eventi in formula ibrida, l’event manager deve anche garantire la condivisione online, la buona riuscita di eventuali dirette e registrazioni e assicurare una partecipazione senza intoppi per chi segue a distanza. La parte tecnologica è particolarmente importante per convegni di settore, incontri di personaggi importanti o anche cerimonie pubbliche. Per gli eventi in presenza sarà invece indispensabile capire bene quali sono le nuove esigenze del pubblico che frequenterà concerti, teatri, stadi ed altre strutture, perché nei prossimi anni vivremo una transizione molto delicata dal distanziamento totale al riavvicinamento.

Come si diventa event manager
Per diventare event manager bisogna innanzitutto avere una predisposizione al contatto con le persone e ottime doti comunicative. Aspetti questi che vanno potenziati con un percorso di studi specialistico. Il consiglio è quello di conseguire una laurea in comunicazione o marketing e poi valutare il programma di un master in organizzazione di eventi, con la finalità di completare l’acquisizione di competenze tecniche necessarie per diventare un professionista. Allo studio è molto importante affiancare un periodo di stage o tirocinio in aziende che organizzano eventi o in realtà che durante l’anno svolgono convention, incontri e conferenze importanti. Per riuscire a specializzarsi con un master e nello stesso tempo fare pratica si può optare anche per l’iscrizione ad un università come Unicusano, che consente di seguire i corsi in modalità e-learning senza obbligo di frequenza, potendo così conciliare studio e lavoro.