Piano Editoriale: come crearlo e perchè è importante averlo

Quando si sente parlare di piano editoriale, la nostra mente corre immediatamente ai quotidiani o alle riviste in formato cartaceo. Ci immaginiamo infatti una schiera di giornalisti che fanno un meeting giornaliero o mensile per scegliere quali titoli scrivere e quali siano gli argomento più hot del momento. Le redazioni però non esistono ormai di certo solo nelle realtà che sfornano prodotti cartacei. Anche dietro ad un magazine online oppure ad un blog esiste una redazione

Anche quando si lavora online è quindi necessario creare un piano editoriale ad hoc. Il piano editoriale può anche non riguardare magazine e blog. Mettiamo il caso che una realtà online decida di provare ad aumentare il traffico verso il proprio sito web con una campagna di link building. Anche in questo caso è necessario stilare un apposito piano editoriale insieme all’agenzia su cui si è scelto di fare affidamento. Doveroso poi ricordare che anche coloro che vogliono creare una campagna marketing su Facebook o Instagram devono creare un piano editoriale ad hoc per i social.

Come creare un piano editoriale: le analisi preliminari

A prima vista la creazione di un piano editoriale sembra semplice. In realtà non è affatto così. È infatti necessario essere con la mente già proiettata verso il futuro, cercando di capire quali siano le tendenze attuali che saranno sulla cresta dell’onda anche tra qualche giorno o i mesi a venire e quali tendenze potrebbero nascere nel corso del tempo.

È necessario analizzare il proprio target di riferimento, capire i suoi interessi e se ci sono stati di cambiamenti nel corso del tempo e valutare le parole chiave che devono scendere in campo al fine di rendere possibile un corretto posizionamento dei nuovi contenuti online. È necessario anche valutare il linguaggio, lo stile, che gli articoli redatti dovranno avere, e considerare anche tutti gli altri elementi multimediali che scendono in gioco online, fotografie in primis ovviamente, ma anche video e simili.

Come creare un piano editoriale: quali elementi devono essere inseriti nel documento

Creare un piano editoriale, significa dare vita ad un documento che permetta una corretta programmazione di ogni titolo in uscita. Questo significa che non è certo possibile inserire solo il titolo nel piano editoriale, ma che è necessario anche indicare la data di uscita dell’articolo, la lunghezza che il contenuto dovrà avere e quale sia il redattore che deve occuparsene. Sarebbe bene anche inserire una data di consegna dell’articolo, così da avere il tempo di controllarlo ed effettuare eventuali modifiche prima della pubblicazione.

Nel piano editoriale devono essere inserite anche tutte le indicazioni necessarie per la realizzazione del contenuto, l’argomento quindi di cui deve trattare, le parole chiave che devono essere inserite, la struttura che il testo deve avere e simili altre importanti informazioni per il redattore. 

Perché è importante avere un piano editoriale

Come abbiamo poco fa avuto modo di osservare, avere un piano editoriale significa riuscire ad organizzare al meglio il proprio lavoro. Si limitano in questo modo gli errori e si rendono i redattori più autonomi, così che non siano necessari continui scambi di mail e comunicazioni. Tutto è già deciso a priori, chiaro, trasparente, sotto gli occhi di tutti. Non solo, si ha anche la possibilità di organizzare tutti quei contenuti stagionali che devono necessariamente essere realizzati per poter catturare traffico. Pensiamo agli articoli tipici del periodo di Natale ad esempio, a quelli che prendono in considerazione il momento delle ferie estive e simili.

Lavorando con la massima organizzazione possibile, ecco che tutti i membri del team possono lavorare in modo efficiente e performante. Anche chi deve controllare che le pubblicazioni abbiamo luogo al meglio, ha la possibilità di farlo senza alcun tipo di difficoltà, persino nel caso in cui tutti i collaboratori lavorino da remoto e non sia possibile essere tutti presenti in ufficio nello stesso momento.

Piano editoriale: che lasso di tempo deve coprire

Questo è un dettaglio assolutamente soggettivo. Ci sono alcune realtà che preferiscono stilare un piano editoriale settimanale, altre che invece prediligono un piano editoriale mensile. È ovviamente poi possibile creare piani editoriali anche su periodi di tempo più lunghi, trimestrali, semestrali o persino annuali. In caso di piano editoriale molto lungo, è sempre bene prevedere però anche la possibilità di fare delle piccole modifiche in corsa. Quando si lavora online non si può infatti avere la certezza di cosa accadrà da qui a qualche mese. Potrebbero cambiare le ricerche fatte dal proprio target di riferimento online oppure a cambiare potrebbe essere l’algoritmo di Google. Insomma è bene sempre avere un piano B se si desidera lavorare sul lungo periodo.