Per una chirurgia estetica più consapevole

Modificare il proprio aspetto è un desiderio antico di uomini e donne ma mai come in questo momento storico c’è bisogno di un approccio etico alla chirurgia estetica. Come spiegano gli esperti di adaesthetics.it, l’idealizzazione del modello di bellezza, distorto dai filtri digitali e dalla diffusione delle immagini ha fatto sì che sempre più persone vogliano eseguire un trattamento o un’operazione chirurgica per perfezionare il viso o il corpo

La chirurgia estetica è forse il ramo della medicina che più attira l’attenzione del pubblico e dei media: sentiamo spesso parlare dei ritocchi delle star ma si discute anche delle controversie etiche e, purtroppo, dei casi di abuso e frode. Un approccio più consapevole alla chirurgia estetica richiede una riflessione su molti aspetti: l’accesso agli interventi, le ragioni che ci spingono in sala operatoria ma anche la regolamentazione della pratica e la vigilanza sui professionisti del settore.

Quali sono gli interventi di chirurgia estetica convenzionati?

A differenza di altri interventi medici quelli estetici non rientrano nei servizi coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ma questo non impedisce che alcuni casi discutibili emergano periodicamente, sollevando preoccupazioni sull’integrità del sistema sanitario.

La Guardia di Finanza ha evidenziato in particolare un problema crescente legato alle truffe al SSN, con pratiche fraudolente che coinvolgono operazioni di chirurgia estetica camuffate da interventi necessari, eseguiti per gravi patologie. Questi episodi mettono in luce la necessità di controlli più accurati e regolamentazioni più stringenti che garantiscano effettiva trasparenza e legalità nella pratica medica. 

Alcuni interventi di chirurgia estetica possono essere coperti dal SSN in determinati casi, come quelli legati all’esistenza di malformazioni congenite o acquisite, all’aver subito traumi, o alla certificazione di condizioni mediche particolari come il labbro leporino. 

Rientrano nella categoria anche le asimmetrie mammarie significative, il seno tuberoso, la ricostruzione del seno post mastectomia e alcune operazioni che si pongono l’obiettivo di risolvere l’obesità severa. La linea che separa gli interventi di chirurgia estetica “facoltativi” da quelli necessari è spesso sottile: si pensi alla correzione delle orecchie a ventola nei bambini, dove il SSN sembra attivarsi solo se è dimostrato che il problema causa gravi disagi psicologici al minore.

Mi interessa un trattamento di chirurgia estetica: a chi mi rivolgo?

Un’altra questione molto dibattuta è quella dei requisiti richiesti al professionista per praticare la chirurgia estetica. 

Mentre la specializzazione è obbligatoria nelle strutture sanitarie pubbliche, nel settore privato alcuni medici operano senza una formazione specifica. In Italia -teoricamente- persino un ginecologo può offrire ai propri pazienti un intervento di lifting facciale. I dubbi sulla qualità degli interventi eseguiti in queste circostanze sono più che legittimi perché eseguire una rinoplastica estetica o una liposcultura richiede naturalmente competenze e conoscenze specializzate. 

Quando si decide di sottoporsi ad un particolare trattamento o intervento di chirurgia estetica la specializzazione del chirurgo nell’area di interesse può fare la differenza tra un intervento risolutivo e la necessità di re intervenire in seguito per correggere errori e imprecisioni. 

Troppo spesso nella scelta del chirurgo estetico ci si basa su raccomandazioni informali, pubblicità attraenti o, peggio, offerte al ribasso, passando sopra ad aspetti cruciali come il merito curriculare, l’aggiornamento professionale e l’appartenenza alle associazioni di categoria

È quindi piuttosto urgente che il legislatore intervenga per regolamentare l’accesso a tali procedure, in modo che sia garantita la sicurezza dei pazienti e verificata a monte la competenza dei medici.

La chirurgia estetica è di tutti

Un altro punto da considerare è il fatto che la chirurgia estetica non è solo appannaggio delle celebrità e non riguarda solo i casi estremi enfatizzati dai media. La maggior parte delle persone interessate agli interventi di chirurgia estetica sono persone comuni, motivate da disagi personali legati al proprio aspetto che, a volte, hanno un impatto invalidante sul proprio stile di vita. 

Nella chirurgia estetica italiana le vere storie di successo restano dietro le quinte e raccontano le emozioni di chi ha ritrovato fiducia in sé e benessere fisico e mentale grazie ad un’operazione.

In conclusione, solo attraverso una valutazione critica e una regolamentazione efficace potremo promuovere un accesso responsabile e più sicuro alla chirurgia estetica.