Lagotto Romagnolo: chi è, storia e caratteristicheLagotto Romagnolo: chi è, storia e caratteristiche

Non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto aspetto un po’ rustico e tanto simpatico. Il Lagotto Romagnolo è un cane con una ricca storia alle spalle ed è una delle più antiche razze di cani conosciute in Italia. Utilizzato in origine come cane da caccia, il lagotto è stato successivamente adoperato come cacciatore di tartufi, una professione che ha contribuito a mantenere viva la razza e gli ha dato una posizione di prestigio nella cultura prima italiana e poi internazionale.

Chi è il lagotto romagnolo

I Lagotti Romagnoli sono cani di taglia media, ma comunque forti e robusti, pesando in media 13 kg. Solitamente l’altezza è di 46cm per i maschi e 43cm per le femmine, avendo delle lunghe zampe ben ossute e muscolose, così come le spalle. Queste caratteristiche li hanno resi nel tempo degli eccellenti nuotatori e scavatori.

Il corpo ha un pelo lanoso davvero spettacolare, che nell’insieme forma un mantello composto da peli ricci, uniformemente distribuiti lungo il corpo, che possono essere di varie combinazioni di colore: marrone, bianco e grigio. Sono una delle razze più rare al mondo.

Nonostante in passato abbiano avuto diversi compiti da cane da lavoro, oggi stanno rapidamente guadagnando popolarità come ottimo cane da compagnia. Sono infatti amorevoli, giocherelloni, devoti al padrone il che li rendono ottimi animali domestici per la famiglia. Vivono in media 15 anni e non sono particolarmente soggetti a nessuna malattia.

Le origini

La storia del Lagotto Romagnolo inizia nelle paludi italiane dell’Emilia Romagna, nel XVI secolo. Si hanno infatti diversi documenti ed affreschi di quell’epoca che possono testimoniare che ci sia stato già da allora un loro primo insediamento.

Utilizzati all’inizio della loro storia come cani da caccia soprattutto per il lavoro svolto di riporto di cacciagione volatile, si ritiene che quella dei lagotti sia la razza dalla quale ne discendono altre più moderne e che sono state utilizzati in passato come cani da caccia. In parole povere, gli esperti sostengono che il Lagotto romagnolo sia il bisnonno di razze come il Golden Retriever, il cane d’acqua portoghese ed il barboncino.

Intorno al diciannovesimo secolo, il numero totale dei lagotti ebbe un grave calo per via della bonifica delle paludi italiane destinate successivamente all’agricoltura. Tuttavia, per via dell’eccezionale olfatto, essi furono poi convertiti a cani da lavoro dedicati alla ricerca dei tartufi, ruolo che già avevano ricoperto marginalmente. Da quel momento i lagotti bolognesi sono stati usati quasi esclusivamente per questo scopo, ruolo che ricoprono tutt’oggi. Il lagotto, inizialmente presente solamente in Italia, adesso è presente in altre nazioni dell’Europa del Nord, in Oceania (Australia e Nuova Zelanda) ed in Nord America (Stati Uniti e Canada).

Lagotto romagnolo: comportamento e caratteristiche

Come detto, il lagotto romagnolo è un cane davvero amorevole che ama molto i suoi padroni. Sono dei cani estremamente affettuosi e gentili con i bambini e sono ottimi animali domestici per la famiglia, non essendo molto propensi a nessuna forma di aggressione, tanto che lo si sente abbaiare solamente in rare occasioni. Sono inoltre una razza estremamente intelligente, per questo sono spesso allevati come cani da lavoro. Pertanto richiedono molta stimolazione mentale per condurre una vita felice ed equilibrata: bastano comunque dei giochi quotidiani per rendere i lagotti.

Essendo estremamente vigili ed avendo una vista eccellente avvisano rapidamente i proprietari di eventuali intrusioni in casa e quindi posso essere anche ottimi cani da guardia. Altra caratteristica è quella dello scavare: i lagotti amano scavare per cui è importante fornigli un’area per fargli fare delle buche. Questa razza va abbastanza d’accordo con gli altri cani, se però viene fatto socializzare con essi fin dalla tenera età. Hanno un forte istinto di caccia, specialmente quando si tratta di galline, quindi i proprietari dovrebbero portarli sempre al guinzaglio.